DEPRESSIONE: psicoterapia interpersonale

06.06.2018
                              Immagine Volkan Olmez

In psicologia col termine depressione si intende una diminuzione del normale rendimento, ad esempio  una riduzione della capacità intellettuale o un rallentamento dell'attività psicomotoria. La depressione come stato emotivo rientra nelle normali esperienze che gli esseri umani possono sperimentare nel corso della vita. Tuttavia quando la depressione diventa patologica, la sintomatologia si presenta in maniera invalidante, per un periodo minimo di due settimane e con una sintomatologia marcata spesso accompagnata da sintomi quali insonnia, ansia, alterazioni dell'appetito, perdita di interesse verso le attività tra cui ad es. il lavoro, difficoltà a mantenere le funzioni sociali, tendenze suicidarie; a livello somatico può comparire frequentemente mal di testa, costipazione, ecc. Può presentarsi con episodi singoli, o ciclicamente.

Nel DSM IV - TR i disturbi legati alla depressione sono inseriti nella più ampia categoria dei Disturbi dell'umore secondo tre categorie A,B,C:

A.  Episodi di alterazione dell'umore, che non rappresentano, di per sé, categorie separate diagnosticabili, ma rientrano tra i criteri indispensabili per la diagnosi dei Disturbi dell'umore.

  • Episodio depressivo maggiore
  • Episodio maniacale
  • Episodio misto
  • Episodio ipomanicale

B.  Disturbi dell'umore:

  • Disturbi depressivi (o "depressione unipolare")
  • Disturbo depressivo maggiore
  • Disturbo distimico
  • Disturbo depressivo non altrimenti specificato
  • Disturbi bipolari
  • Disturbo bipolare I
  • Disturbo bipolare II
  • Disturbo ciclotimico
  • Disturbo bipolare non altrimenti specificato
  • Disturbo dell'umore dovuto ad una condizione medica generale
  • Disturbo dell'umore indotto da sostanze
  • Disturbo dell'umore non altrimenti specificato

C.  Specificazioni per la descrizione del più recente episodio di alterazione dell'umore o il decorso degli episodi ricorrenti.

Nel DSM- per poter fare diagnosi di depressione maggiore devono essere presenti  almeno cinque criteri tra i seguenti:

Immagine Yuris Alhumaydy

A - La presenza di cinque o più tra i sintomi seguenti per un periodo di almeno due settimane con significativa alterazione del normale funzionamento dell'individuo. Almeno uno dei sintomi deve essere l'umore depresso o la perdita di interesse e piacere nel fare le cose:

  • Umore depresso per la maggior parte del giorno, per la maggior parte dei giorni (es. sentirsi triste, vuoto, senza speranza). Nei bambini e negli adolescenti l'umore può essere irritabile.
  • Marcata diminuzione dell'interesse o del piacere nel fare qualsiasi cosa, per la maggior parte della giornata, per la maggior parte dei giorni.
  • Significativa perdita di peso o aumento di peso, perdita o aumento dell'appetito nella quasi totalità dei giorni.
  • Agitazione psicomotoria o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno (l'alterazione della motricità deve poter essere osservata dagli altri, non è sufficiente la sensazione soggettiva di agitazione o rallentamento)
  • Fatica e perdita delle energie per la maggior parte dei giorni
  • Sentimenti di indegnità o sensi di colpa eccessivi o inappropriati per la maggior parte dei giorni.
  • Maggior difficoltà nel pensare e restare concentrati, oppure patologica indecisione, per la maggior parte dei giorni.
  • Ricorrenti pensieri di morte (non solo paura di morire), ricorrenti ideazioni suicidarie senza una programmazione specifica, oppure tentativi di suicidio o piano precisi per commettere suicidio.
  • B - I sintomi causano un significativa sofferenza o comunque problematiche nell'area sociale, occupazionale o altre aree o funzioni significative.

    C - L'episodio non è collegabile ad effetti psicoattivi di sostanze o farmaci

    D - L'evento depressivo maggiore non è meglio spiegato da altri disturbi come: disturbo schizoaffettivo, schizofrenia, disturbo schizofreniforme, disturbo delirante o altri specifici o aspecifici disturbi dello spettro psicotico.

    E - Non si è mai verificato un episodio di mania o ipomania. Questo criterio non si applica agli episodi di mania o ipomania la cui causa è effetto di sostanze, farmaci o altre condizioni mediche.

Quali sono le cause della depressione?

Le cause sono multifattoriali: genetiche, lo stress, le condizioni di vita, la personalità, le esperienze precoci avvenute nell'età dello sviluppo.

Darwin considerava la malattia psichica come una strategia dell'individuo di adattarsi al cambiamenti del contesto circostante. Secondo Meyer invece è importante considerare oltre all'adattamento biologico darwiniano, anche quello nei confronti del contesto sociale costituito da precisi fattori:

  1. la civilizzazione:  Rousseau e altri sostenevano che  la malattia psichica non incorreva in chi viveva nel suo stato naturale (il buon selvaggio), ma queste teorie sono state sconfermate da studi che hanno evidenziato che il disagio psichico si presenta sia in chi vive in contesti civilizzati sia in quelli non civilizzati.
  2. l'urbanizzazione: comporta una disgregazione sociale ovvero una mancanza di norme e regole, utili all'individuo per avere punti di riferimento stabili, quella anomia che  secondo Durkheim conduce a un maggior tasso di tentativi di suicidio,l' anomia infatti è uno stato di cambiamento tra le aspettative normative e la realtà vissuta, e può essere acuta (data ad es. da un lutto improvviso) o cronica (legata al continuo mutamento sociale).

  3. lo stress:  ad esempio avvenimenti traumatici come un lutto, un terremoto, la perdita del lavoro sono fattori che incrementano la possibilità di ammalarsi sia dal punto di vista fisico che psichico.

  4. l'estrazione sociale: alcune malattie mentali si presentano con maggior frequenza nelle classi sociali più povere e disagiate.

  5. tipo di ospedalizzazione: in Inghilterra si parlò addirittura di nevrosi istituzionale, per indicare come la spersonalizzazione dell'individuo avesse effetti negativi sullo stato di salute mentale dei pazienti. In seguito a vari studi si pensò a una revisione degli ospedali psichiatrici.

Immagine Sydney Sims

La depressione è caratterizzata dall'incapacità di provare piacere, dalla rassegnazione, dalla disperazione, dalla voglia di arrendersi, dalla perdita di senso. 

Tutti questi sintomi si possono evidenziare particolarmente nella fase del lutto. La perdita di una persona cara significa spezzare un legame, se poi quella persona era particolarmente significativa, significa spezzare un forte legame di attaccamento con conseguenti stati emotivi di disperazione, dolore, smarrimento, ciò che differenzia la sintomatologia legata alla perdita di una persona cara, rispetto alla depressione è il fatto che in questa viene a mancare l'autostima. Alcuni studi hanno parzialmente confermato questo, nel senso che in effetti si  è riscontrato che chi sta vivendo un lutto solitamente non perde l'autostima e o ha una scarsa stima di sé, ma vi sono delle eccezioni in cui le persone manifestano anche calo dell'autostima e senso di colpa, soprattutto in coloro che non hanno un adeguato supporto emotivo da parte del contesto sociale e/o familiare. Nello specifico caso del lutto bisogna distinguere tra dolore normale e dolore abnorme.

  1. lutto normale: ci sono sintomi come tristezza, alterazioni del sonno, fatica nello svolgimento delle mansioni quotidiane. tali sintomi si risolvono spontaneamente senza il ricorso ad un trattamento psicoterapeutico.
  2. il dolore abnorme si distingue ulteriormente in dolore differito ovvero posticipato rispetto alla periodo  dell'evento luttuoso, e può non essere facilmente ricollegato alla perdita della persona cara o deformato dove tristezza e disforia possono non esserci, mentre sono certamente presenti sintomi non affettivi (si può presentare immediatamente o dopo anni). 

Immagine di Kristina Tripkovic

Cosa succede ai figli di genitori depressi?

E' possibile che sviluppino con maggiore frequenza rispetto a chi ha avuto familiari sereni, una psicopatologia. Alcuni  autori hanno evidenziato che questi bambini sono più portati a forme di isolamento sociale, timidezza, irrequietezza, frustrazione, ribellione, mancanza di concentrazione, angoscia, in casi estremi desiderio di morire. Non è chiara la causa scatenante, se un condizionamento sociale e ambientale, se una predisposizione genetica, o se una combinazione di entrambi i fattori. C'è accordo tra i vari autori che disturbi depressivi siano presenti  sia in preadolescenza che nell'adolescenza e che aver vissuto con un genitore depresso o aver avuto una storia familiare caratterizzata da traumi, trascuratezza, maltrattamenti, siano fattori scatenanti/predisponenti.


Trattamento

Le cause della depressione come detto non si esauriscono qui, ma sono molteplici, quello che è fondamentale, oltre ad indagarle, è il trattamento psicoterapeutico che può anche essere combinato con un supporto farmacologico specifico per ogni paziente (valutare se usare triciclici, IMAO, litio, benzodiazepine, ecc.). 

Immagine di Josh Nuttal

La depressione può essere trattata secondo diversi approcci teorici, tra questi vi è la psicoterapia interpersonale, che utilizza specifiche strategie:

                                                                                                     Immagine   di Milada Vigerova

  1. E' importante fare la diagnosi e rimandarla al paziente, in quanto è fondamentale per lui sentirsi riconosciuto nel suo malessere.
  2. Si stipula un contratto terapeutico

  3. Si lavora sui rapporti interpersonali, per individuare quali siano determinanti nel favorire la depressione del paziente. La focalizzazzione è sulle seguenti aree: lutto, conflitti interpersonali, transizioni di ruolo (cambiamento o  perdita del lavoro, trasloco, divorzio, ecc.)

  4. Carenze interpersonali come ad es. l'                isolamento sociale.

Dott.ssa Germana Verganti, psicologa-psicoterapeuta

Bibliografia:

Klerman G.L., Weissman B.J.R., et al(2009). Psicoterapia interpersonale della depressione. Bollati Boringhieri, Torino.

Lenzenwerger M.F., Clarkin J.F. (2006). I disturbi di personalità. Le principali teorie. Raffaello Cortina editore, Milano,