IL MITO DI NARCISO

13.05.2018

"Amare se stessi è l'inizio di un idillio che dura una vita."
(Oscar Wilde)

Il ritratto di Dorian Gray

Tipologie di narcisisti

La storia di Narciso ha origine dalla mitologia greca, ne parla Ovidio nelle Metamorfosi, descrivendo un giovane con caratteristiche di bellezza tali da poter essere paragonate a quelle di un dio, ma con una forte insensibilità, vanità, freddezza e spietatezza, caratteristiche per le quali gli dei decisero di punire Narciso, facendolo innamorare di se stesso una volta specchiatosi in una fonte. Narciso rimase talmente tanto tempo ad ammirarsi da dimenticarsi persino di mangiare e bere, giungendo infine alla morte.

Spesso si pensa che quando si parla di Narcisismo ci si riferisca solo ad aspetti negativi della persona, in realtà esiste anche un narcisismo sano, ovvero quando l'autostima del soggetto è normale e funzionale in quanto formatasi in seguito a una sana risoluzione del processo di separazione e individuazione al termine del quale il bambino si riconosce come altro dalla madre e ne ha una rappresentazione stabile che gli permette di sopportarne la lontananza (M. Mahler). Quando avviene in maniera normale questo processo, la persona è in grado di gratificare i suoi bisogni in maniera efficace e funzionale. La persona ha una percezione integrata dei proprio aspetti , ha piacere a stare con se stessa, e ha una visione realistica delle caratteristiche altrui. Questo non accade nel narcisismo patologico, che è caratterizzato da un Sé grandioso e dalla proiezione sugli altri delle proprie caratteristiche negative. Un criterio per valutare se si tratta di narcisismo sano o patologico è quello di valutare la qualità delle relazioni interpersonali, difatti il narcisista patologico non sa cosa sia l'empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni dell'altro, e tratta le altre persone alla stregua di oggetti da usare a proprio piacimento per il soddisfacimento dei propri bisogni, per poi abbandonarle quando le ritiene inutili, non curandosi affatto della sofferenza che chi li ama prova nell'essere lasciato. Il narcisista patologico , proprio per il suo senso di grandiosità, trova sempre difetti nell'altro, e tende pertanto a passare facilmente da una relazione a un'altra. Inizialmente cattura la preda con la "trappola" del love bombing , ovvero riempie l'altra persona di attenzioni quotidiane, dichiarazioni d'amore totale e infinito, ma in realtà è pura finzione, di cui il narcisista è perfettamente consapevole, lui fiuta la persona idonea a soddisfare quelli che sono i suoi bisogni, e sa come adescarla. Chi si innamora del narcisista, non lo fa solo in seguito a tecniche di manipolazione come ad es. il gaslighting o l'adulazione iniziale, le promesse d'amore, ma è anche attratto dal suo fascino, dalla sua bellezza e dalle sue doti carismatiche. La preda si innamora quindi del modo in cui la fa sentire inizialmente il narcisista, idealizzandolo, provando emozioni mai sperimentate in precedenza, per poi finire nella disperazione dell'abbandono. Nell'ambito del narcisismo patologico possiamo distinguere ulteriormente due tipologie:

1. La prima caratterizzata dalla presenza di vulnerabilità, ovvero del sentimento della vergogna, questo tipo di narcisista infatti è molto sensibile alle critiche e alle reazioni degli altri, si sente inadeguato e imperfetto; la sua attenzione è focalizzata all'esterno proprio per individuare eventuali critiche esterne, che lo fanno soffrire molto.

2. La seconda tipologia è invece caratterizzata da grandiosità ed esibizionismo, la persona in questo caso è concentrata solo su di sé, è arrogante, presuntuosa, manipolatrice, si sente onnipotente, vuole sempre essere al centro dell'attenzione e tutti devono essere pronti a soddisfare i suoi bisogni, e non c'è la minima preoccupazione di ferire l'altro. Potremmo definire questo tipo di narcisista come quello prepotente, che maltratta la partner, la critica continuamente e la sminuisce anche di fronte agli altri per evidenziare ancora di più la sua inadeguatezza.

La tipologia di vittima che si lascia sedurre da un narcisista patologico è caratterizzata da una bassa autostima di sé, sviluppatasi probabilmente in seguito a continue svalutazioni avvenute nel nucleo familiare, possono essere persone con tratti dipendenti di personalità, fortemente insicure, che hanno sempre vissuto in un clima di sudditanza e che cercano qualcuno che si prenda cura di loro perché loro stesse si ritengono incapaci di farlo, confermando i messaggi trasmessi a livello familiare.

Anche il narcisista soffre, in modo mascherato, e la sua pena può scaturire ad esempio dal fatto che da piccolo per sentirsi amato, doveva necessariamente essere ciò che la madre si aspettava da lui, oppure da un evento traumatico che ha spezzato la situazione idilliaca in cui viveva, come la nascita di un fratello a cui i genitori hanno dedicato maggiori attenzioni, o drammi più gravi. La sofferenza del narcisista sta, paradossalmente, nel cercare continue conferme nell'altro per essere certo del proprio valore, e se questo non avviene avverte un grande senso di vuoto e di significato esistenziale. Sono queste sensazioni che spingono un narcisista a chiedere un aiuto terapeutico, anche se con grande fatica, perché ammettere di provare simili emozioni li fa vergognare, è per questo che la persona narcisista si nasconde dietro una corazza di superiorità.

La vittima di un/una narcisista, può in seguito alla relazione con questo tipo di partner sviluppare una determinata sintomatologia: sperimenta senso di vuoto e abbandono, rabbia, la sua autostima si abbassa ulteriormente, è totalmente sfiduciata verso il prossimo, può manifestare un disturbo post traumatico da stress, con continui pensieri intrusivi e sogni circa i maltrattamenti subiti, sperimentare depressione, atteggiamenti autolesionistici, essere ipercritica con sé dandosi la colpa di come sono andate le cose, essere isolata socialmente, ma può essere ancora fortemente invischiata nella relazione, difatti questi sono legami molto intensi, in cui la situazione iniziale si capovolge, il narcisista inizialmente è un grande adulatore per assicurarsi le attenzioni della sua vittima, per poi diventarne il suo carnefice e rendere la/il partner totalmente succube e in stato di bisogno continuo.

Dott.ssa Germana Verganti, Psicologa-psicoterapeuta

riferimenti bibliografici:

Kernberg, O.F. (1975) Sindromi marginali e narcisismo patologico. Trad. it Bollati Boringhieri, Torino
Mahler M. (1978) La nascita psicologica del bambino, Boringhieri, Torino